Oggi, 28 novembre 2025, i giornalisti di diverse testate si sono uniti in uno sciopero per protestare contro le condizioni lavorative e la libertà di stampa. La manifestazione si svolge in diverse città , con particolare attenzione a Roma, dove i reporter hanno organizzato un sit-in davanti alla sede del Ministero della Cultura. Questo evento coincide con una serie di notizie di rilevanza internazionale, che includono un tragico incendio a Hong Kong, una sparatoria nei pressi della Casa Bianca e le operazioni militari in Venezuela.
Incendio mortale a Hong Kong
Il 28 novembre 2025, Hong Kong è stata colpita da un devastante incendio che ha causato la morte di almeno 128 persone, con numerosi dispersi. L’incidente, avvenuto nel complesso residenziale Wang Fuk Court, ha rappresentato il peggior rogo della città negli ultimi decenni. Le famiglie delle vittime continuano a cercare notizie nei vari ospedali, sperando di non trovare i loro cari tra i deceduti. Le autorità locali hanno avviato un’indagine e hanno arrestato otto persone accusate di corruzione legata ai lavori di ristrutturazione dell’edificio, inaugurato nel 1983 nel distretto di Tai Po. Il responsabile della sicurezza, Chris Tang, ha confermato che il bilancio delle vittime potrebbe aumentare, poiché molti corpi potrebbero essere ancora intrappolati all’interno delle macerie. Questa tragedia segna un triste primato, essendo l’incendio più mortale a Hong Kong dal 1948.
Dimissioni di Andrii Jermak in Ucraina
A Kiev, il 28 novembre 2025, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato le dimissioni di Andrii Jermak, il suo capo di gabinetto, dopo che la sua abitazione è stata perquisita dagli investigatori anticorruzione. Jermak, considerato un importante alleato di Zelensky, ha lasciato il suo incarico in un momento critico per l’Ucraina, che sta affrontando una guerra prolungata contro la Russia. Le dimissioni seguono la rivelazione di un grave scandalo di corruzione nel settore energetico, che ha sollevato preoccupazioni sulla stabilità del governo. Zelensky ha espresso gratitudine nei confronti di Jermak per il suo servizio, mentre il paese continua a negoziare con gli Stati Uniti un piano per porre fine al conflitto.
Richiesta di inchiesta da parte dell’ONU su Israele
Sempre il 28 novembre 2025, il Comitato ONU contro la Tortura ha sollecitato Israele a istituire una commissione d’inchiesta per esaminare le accuse di torture nei confronti dei palestinesi. In una dichiarazione, il comitato ha chiesto che vengano perseguiti i responsabili di tali atti, compresi gli alti ufficiali. Nonostante la condanna degli attacchi di Hamas contro Israele, il comitato ha espresso preoccupazione per la risposta militare israeliana. Durante le udienze, testimoni hanno riportato di torture sistematiche inflitte ai prigionieri palestinesi, tra cui percosse e condizioni di detenzione disumane. Il comitato ha chiesto a Israele di adottare misure concrete per prevenire tali violazioni.
Operazioni militari in Venezuela annunciate da Trump
A Washington, il 28 novembre 2025, il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno per avviare operazioni militari di terra in Venezuela per combattere il narcotraffico. Durante una telefonata con le forze armate, Trump ha affermato che le azioni inizieranno “molto presto”. Ha descritto la situazione attuale come critica, sottolineando che i narcotrafficanti non utilizzano più le rotte marittime e che le operazioni via terra sono necessarie per fermarli. Trump ha recentemente designato il presidente venezuelano Nicolás Maduro come parte di un’organizzazione terroristica straniera, intensificando ulteriormente le tensioni tra i due paesi.
Proteste contro il ponte sullo Stretto di Messina
Infine, a Roma, Federconsumatori ha annunciato la propria partecipazione a un corteo previsto per domani, 29 novembre, a Messina, contro il progetto del ponte sullo Stretto. L’associazione ha espresso preoccupazione per le problematiche ambientali e di sicurezza legate all’opera, criticando anche i conti economici che sono stati bocciati dalla Corte dei Conti. Il presidente di Federconsumatori, Michele Carrus, ha suggerito che le risorse destinate al ponte dovrebbero essere utilizzate per affrontare la povertà energetica e alimentare, piuttosto che per infrastrutture contestate.
